mercoledì 18 novembre 2015

ATTIVO DELEGATI FIOM PIEMONTE 17/11/2015: VIDEO INTERVENTO DI L. MORTARA






Riportiamo la registrazione dell'intervento di Lorenzo Mortara, RSU FIOM all'YKK di Vercelli, per il SINDACATO È UN'ALTRA COSA all'attivo dei delegati FIOM del Piemonte di Venerdì 17 Novembre 2015. Ordine del giorno: piattaforma FIOM per il rinnovo del Contratto Nazionale.

mercoledì 11 novembre 2015

ERRI DE LUCA DA NOTAV A PRO SALVINI






Non ci stupiscono più di tanto le uscite di Erri De Luca pro Israele, cioè pro Sionismo, o pro servizi segreti o pro Salvini. Non ci stupiscono perché noi non veniamo da Lotta Continua, e sappiamo bene come chi venga da quella sponda lì, salvo miracoli, resti un incompiuto tutta la vita.

Non vorremmo però dirgli addio come fanno alcuni compagni. Non avendolo mai considerato propriamente dei nostri, non ci pare proprio il caso di riservargli un simile saluto.

Piuttosto vorremmo far notare come anche nel caso di Erri De Luca, ci sia ben poco di personale nelle sue idee, ma molto del riflesso sociale delle lotte di classe.

In Val Susa, rispetto a Bologna, è in corso una vera e propria lotta di massa. A Bologna solo una contestazione di una massa sostanzialmente in quiete. Per questo De Luca sta coi No Tav in Val Susa e contro a Bologna. Perché non è lui a schierarsi con la Val Susa, è la Val Susa a tirarselo dietro insieme con tanti altri nella lotta NoTav. Non appena la massa sparisce dalla lotta quotidiana, per darsi appuntamento in un giorno di festa qualsiasi, dovendo orientarsi da solo, De Luca va in tilt e passa dall’altra parte della barricata, perché la sua bussola, per quanto raffinata e migliorata con gli anni, resta pur sempre quella di Lotta Continua. Non è il marxismo a guidarlo, ma il marxismo di Lotta Continua, cioè un marxismo alla cazzo di cane. Di (pseudo) marxismi simili ce n’è un’infinità. La loro caratteristica è di sopravvalutarsi continuamente e a tal punto, da convincersi di aver delle idee, per questo finiscono regolarmente per usarle in sostituzione del metodo materialista che non han mai compreso fino in fondo, perché più grande di loro.

Proprio per questo non ce la sentiamo più di tanto di accanirci per le sue sparate. È già tanto se uno così è riuscito a star almeno una volta dalla parte giusta. Ci basta per rinnovargli quella solidarietà che non gli faremo mai mancare. Non è solidarietà verso le sue idee, ma verso le nostre.


Stazione dei Celti
Giovedì 12 Novembre 2015
L.M.

martedì 10 novembre 2015

CONTRATTO CHIMICI: ANALISI DETTAGLIATA


di Matteo Gaddi  e Ugo Cherubini

dal sito Sindacalmente



Cominciamo dalle dichiarazioni delle parti in campo.

Sul Sole 24 Ore del 16 ottobre troviamo le posizioni del Presidente di Federchimica.
Il primo afferma quanto segue: “Il nuovo contratto di lavoro del settore chimico-farmaceutico non contiene disposizioni che derogano alla disciplina del Jobs Act.” L’ipotesi di accordo 2016-2018 “è una valorizzazione degli indirizzi programmatici in materia di relazioni industriali fissati da Confindustria; e non a caso le parole chiave dell’intesa sono: produttività, occupabilità, flessibilità ed esigibilità”.
Alla domanda sugli aumenti contrattuali, che avrebbero resi contenti i sindacati (e, quindi, si presume scontente le imprese), così risponde: “Il contratto sottoscritto ieri mattina riduce del 50% il gap che con il precedente rinnovo, per la prima volta in 30 anni in una dimensione rilevante si è creato tra gli aumenti decisi in base all’inflazione programmata e il reale corso dei prezzi al consumo…Federchimica è la prima categoria che con il nuovo contratto pone rimedio a questo rischio prevedendo verifiche annuali ed ex post per il maggior allineamento possibile tra aumenti salariali e andamento dell’inflazione: così non sono previsti aumenti nel 2016, ma solo a partire da gennaio 2017”.

Si tratta di dichiarazioni di propaganda o realmente fondate ?

Andiamo a vedere cosa c’è scritto nel testo di Accordo.

lunedì 9 novembre 2015

PENSIONI, I TAGLI DI BOERI: MASSACRO SOCIALE IN NOME DELL'EQUITÀ


di Giorgio Cremaschi

tratto da micromega


"Non per tagli ma per equità” titola il dossier sulle pensioni del presidente dell'Inps Tito Boeri. La verità è l'esatto opposto, la foglia di fico dell'equità, assieme a quella della riduzione dei privilegi della casta politica e sindacale, serve proprio a coprire un taglio strategico alle prestazioni e allo stesso sistema pensionistico pubblico. 

Il documento del presidente è molto dettagliato nelle cifre e questo serve a rafforzare la sua immagine bocconiana. Tuttavia le cifre possono cambiare e soprattutto possono a volte portare fuori strada, se non si esaminano i concetti a cui sono connesse. Chi non sarebbe d'accordo a garantire 500 euro mensili a chi ha più di 55 anni ed è senza reddito? Il problema è a quali condizioni e soprattutto chi paga e qui subito emerge l'ideologia liberista della proposta INPS. 

domenica 8 novembre 2015

NOTE CRITICHE SULLA PIATTAFORMA FIOM





Punto per punto, alcune riflessioni su quel che non va della Piattaforma FIOM 2016, tralasciando per lo più quel che altri hanno già detto.

di Lorenzo Mortara


Nuovismo – La prima cosa che colpisce della PIATTAFORMA FIOM per il RINNOVO del CONTRATTO DEI METALMECCANICI 2016, è la voglia di novità e di sperimentazione contrattuale. Tutto il preambolo è un unico peana in onore del rinnovamento. Peccato che anche Federmeccanica, non parli d’altro che di rinnovare l’assetto contrattuale. Questo vizio di ammiccare alla controparte con le stesse parole, ben sapendo che le lingue sono diverse, ha già prodotto disastri nel recente passato. Chi non ricorda che Landini fu il primo ad aprire a Renzi? Il metodo era lo stesso: il Berluschino del PD voleva cambiare l’Italia, e anch’io, disse il nostro Leader, lo voglio, perché nessuno più dei lavoratori vuole cambiare questo Paese. Sperava così di diventarne un interlocutore privilegiato. Divenne solo un giocattolo nelle sue mani. Possibile che dobbiamo fare un’altra volta la figura dei fessi? Così come Renzi vuole cambiare in peggio il Paese, e Landini in meglio, almeno per i lavoratori, alla stessa maniera l’innovazione contrattuale di Federmeccanica è lo smantellamento del Contratto Nazionale, l’innovazione della Fiom è invece il suo rafforzamento. Sono due cose opposte e inconciliabili, perché quando due discorsi vaghi e generici sul rinnovamento contrattuale si incontrano, tra i due prevale sempre quello più forte. Esattamente come l’apertura a Renzi sul cambiamento del Paese, non ha sortito altro che l’uso strumentale di Landini come copertura delle sue politiche antioperaie. La colpa non è di Renzi, ma di Landini che l’ha continuamente promosso, portandolo in palma di mano per un paio di mesi, anziché smascherarlo subito senza pietà. La Piattaforma ripete lo stesso errore col profondo rinnovamento contrattuale…

POSTE: IL DE PROFUNDIS DEL SINDACATO E IL TRIONFO DELL'INCOMPETENZA



Carissime compagne e compagni dipendenti di Poste Italiane:
non si può più tacere di fronte alle dichiarazioni sulla privatizzazione di Poste rilasciate dalla segreteria nazionale SLC-CGIL nel raffazzonato documento inviato il 21 ottobre alla Presidente Todino e all’A.D. Caio. (comunicato su IPO)
Dopo mesi di assordante silenzio è davvero imbarazzante constatare come il nostro gruppo dirigente sindacale si stia arrampicando sugli specchi per cercare di restare in qualche modo agganciato alle nuove dinamiche aziendali vaticinando, con demagogiche e strampalate posizioni, i taumaturgici effetti di una immaginaria privatizzazione dal volto umano (sic!) … singolare visione che alberga unicamente nelle loro menti a dispetto delle drammatiche testimonianze di un epoca devastata da un capitalismo selvaggio che ci restituisce quotidianamente macerie economiche, ingiustizie e discriminazioni a tutte le latitudini.

lunedì 2 novembre 2015

CETA E TTIP CONTRO I SERVIZI PUBBLICI



di Marco Bersani


"Per chi legge in buona fede il mandato negoziale del TTIP, è del tutto evidente che i servizi pubblici non sono oggetto di negoziazione”. Così ripete ad ogni occasione il viceministro dello sviluppo economico Carlo Calenda. “A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca” verrebbe da rispondere citando il famoso “belzebù” della prima repubblica. D’altronde, basta leggere quanto previsto dal CETA (Accordo commerciale Ue-Canada, la cui ratifica partirà nel 2016) e dal TTIP (Accordo Usa-Ue, in fase di negoziazione) per capire chi ha ragione.
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